mercoledì 10 ottobre 2012

Birdwatching

Ora, non è che soltanto perché la frequenza dei post su questo blog sta per avvicinarsi sinistramente a quella della cometa di Halley, devo per forza rendere epiche le prime righe e mettere le mani avanti giustificando le ragioni di tale silenzio. No, non lo devo mica fare. Per cui, bando alle ciance e parliamo invece delle recenti avventure del vostro inviato in Gallia.
La stagione autunno-inverno – da un punto di vista della Tana del Grillo – è cominciata in una maniera che oseremo definire "scoppiettante". Tante belle storie, ma anche tanto poco tempo per ritrovarsi a tu per tu con la tastiera. Per oggi dunque ci limiteremo ad un ambito che, normalmente, è in grado di regalarci un sacco di soddisfazioni: le lezioni di italiano, durante le quali il Vostro ricopre il ruolo di insegnante. Eccoci qua, allora, a riprendere i corsi ed a incontrare gli studenti. È come il primo giorno di scuola: ci si presenta, si parla, si ride, in pratica non si fa un cazzo per un'ora e mezza e soprattutto tu – insegnante – ti rendi conto che gli alunni hanno dimenticato praticamente tutto quel poco che sapevano. Argomenti a scelta, fra i quali non possono mancare le vacanze estive. Qui c'è gente che – beata lei – va spesso in vacanza. E non necessariamente dietro l'angolo. Una signora, un'autentica veterana, racconta a tutti del suo recente viaggio in (!) Cina e Mongolia. Si è fatta in pratica quella che comunemente si chiama la Transmongolica – niente Vladivostok (peraltro uno dei sogni bagnati di chi vi scrive), bensì rotta verso Pechino. E fin qui, nulla di strano. Poi, a resoconto (zoppicante) terminato, un lampo negli occhi della Signora.
Signora: Posso raccontare qualcosa di strano che mi è successo? 
Insegnante: E come no. 
S.: In Cina ho visto una mostra di... come si dice in italiano... di uccello
I.: Ah, di uccelli. Ok. 
S.: Sì, era una mostra di uccello
I.: Bene, una mostra di uccelli. 
S.: Sì, l'uccello era in una scatola, poi prendevano in mano l'uccello... 
Altri studenti in coro: L'uccello? 
S.: Sì, toglievano fuori l'uccello.
I.(con goccia di sudore lungo la tempia, doppio inarcamento di sopracciglia e sorriso represso con notevoli difficoltà): D'accordo...
S.: Ai cinesi piace molto l'uccello. 
I.: Eh sì, i cinesi in effetti... 
S.: Fanno cantare l'uccello. 
Altre discussioni, poi pausa. Il Vostro si sente in dovere di precisare alcune sfumature di significato tipiche del linguaggio colloquiale, cosa che fa spesso. Gli studenti – in realtà sono quasi tutte signore – ridono. Una studentessa dice: Ah qui in Francia invece si dice "il piccolo uccello" (petit oiseau, se preferite "l'uccellino"). L'insegnante senza pensarci, risponde: Eh, ma lo sapete come siamo noi italiani! Un nanosecondo dopo, mi rendo conto di quello che ho appena detto. Temo il peggio. Fortunatamente qualcuno in fondo, fuori dal mio campo visivo, interviene dicendo che gli italiani hanno la cultura del macho. Tiro un sospiro di sollievo. Esatto, dico. Passiamo ad un altro studente, ad altri racconti di vacanze in culo ai lupi. Passano non più di dieci minuti. Altra signora, altro giro. S.: Sono stata in Svizzera. 
I.: Ah bello. 
S.: Sì, ho partecipato a una gara di canto dell'uccello.

(NELLE PROSSIME PUNTATE - non si sa quando: il Vostro che fa l'interprete in Dordogna, un delirio; riparte la stagione tennistica, ma non è come al Chilometro; Sassari Vecchia è emigrata in un villaggio del Limousin) 

4 commenti:

  1. Il grande uccello nero di Miami10/10/2012 1:16 PM

    Cazz ormai produci i tuoi post allo stesso ritmo con cui Malick dirige pellicole...

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  2. Se continua cosi', pure peggio. Ma non disperiamo. Bel nickname cmq.

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  3. Rischiosa la cosa... una contrattura dell'intero apparato muscolare faciale forse l'ha avuta solo Pato in un suo recente infortunio!

    Bustioforthepeople

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  4. AHAHAHAHAHAH! ASPETTAVAMO CON TANTO ARDORE IL RITORNO DELL'EROICO CONDOTTIERO DI SASSARI VECCIA ALLA CONQUISTA DELLA GALLIA

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