martedì 29 dicembre 2009

Come Together



Per la serie: Sassari da bere - soprattutto da bere. Tomorrow@Alex Bar, Ossi. Ore 22. Portate i vostri gatti (Ah, per vedere la consueta locandina cliccate qua).

lunedì 28 dicembre 2009

Baby, You Can Drive My Car

Roba seria, pare. Dai, 600 euri e ci facciamo un bel viaggetto. Da Via Carmelo allo Stadio dei Pini, tipo.

Dirty Sexy Money

Gentilissimi amici de La Tana, è terminato felicemente il sesquipedale sondaggio dal titolo Che cosa chiede Via Carmelo a Babbo Natale?. A vostro parere, Via Carmelo ha inserito nella prima riga della letterina di Natale una sola e unica richiesta: li dinà. I 25 gradi tutto l'anno - nel caso - saranno una diretta conseguenza, come pure le Leffe e i buoni sconto da Angelino. Ad ogni modo, le cortesia prima di tutto, quando arriva il Babbo con la slitta. A proposito: spicca l'assenza di voti per la renna: si vede, cari amici, che Via Carmelo non si trova in Lapponia - dove se le mangiano, le renne. I dettagli, gente:

Che cosa chiede Via Carmelo a Babbo Natale?
  1. La salute mentale [6%]
  2. 25° perenni [18%]
  3. Una betoniera di Leffe [12%]
  4. Li dinà [31%]
  5. Una renna [0%]
  6. "Ebbè! Tutto bene?" [12%]
  7. Un buono sconto al Bar Grandi [12%]
  8. Di farsi i fatti suoi [6%]

giovedì 24 dicembre 2009

Merry Christmasa



E questi invece gli auguri musicali, per quegli utenti ai quali ci piace la musica pop - anche se la canzone non c'entra una mazza col Natale. E gli altri utenti? Se la prendono tutta quanta nel culo e passano buone feste pensando a La Tana. Baci a tutti.

Masters Of Puppets



Gli auguri de La Tana del Grillo, guys. Questi sono gli auguri pensati per quegli utenti ai quali ci piace la pallaganestro.

martedì 22 dicembre 2009

Who Cares?



Per la serie: mi metto due dita in gola. Vi preghiamo di centrare per bene la tazza del cesso. Grazie a chi di dovere per la puntuale segnalazione. Divertitevi.

sabato 19 dicembre 2009

Dalle Alpi Alle Piramidi

Diamo il benvenuto ai compagni alieni, gente. La Tana del Grillo, da sempre, combatte in prima linea a favore delle minoranze etniche. Ah, sempre in tema di piramidi, ma decisamente ad altre latitudini, buttate un occhio qua...

giovedì 17 dicembre 2009

If I Could Settle Down



24 Maggio Roma, 25 Maggio Bologna. Non so, giocateveli al lotto. Nel frattempo, però, beccatevi questo.

Oh Yes!

Eccolo. Direttamente da Via Carmelo. Eccovi anche i dettagli, traete voi la morale della favola. Cazz.

Riuscirà JF Sebastian a tornare in Via Carmelo?

  1. Sì [14%]
  2. No [0%]
  3. Forse [14%]
  4. Cazz [71%]

Tutta La Verità Nient'Altro Che La Verità

Il ritorno in Via Carmelo coincide con il ritorno alle vicende di casa nostra. Et voila, lo scoop. (Da varie fonti, fra cui questa, passando per quest'altra). Baci a tutti.

lunedì 14 dicembre 2009

Frantumare Le Distanze



Lo so. Non ci avete capito un cazzo. Vi basti sapere, però, che qui non si parla d'altro. Trattasi dell'inno dei giovani del partito di Sarkozy. Il testo, come potete immaginare, è pura poesia. Adesso non fate quelli che dicono che noi, in Italia, ci siamo arrivati prima. Oh alcuni di quelli che vedete sono ministri. Quindi silenzio. Eppoi, non vogliamo dare un po' di credito a quello splendido sottofondo à la The Edge? Che classe.

One Vision

Ho da poco cominciato a vedere 'sta roba qua. Niente male, ve lo assicuro. Soprattutto se vi piacciono Lost et similia. La trama è semplice. In tutto il mondo la gente perde conoscenza per 2 minuti e 17 secondi, durante i quali vede il proprio futuro. Cazz, direte voi. E avete ragione. Cioè, tutti vedono ciò che accadrà un determinato giorno - sempre lo stesso, a parte le differenze dovute ai fusi orari - e devono fronteggiarne le conseguenze. Cazz, ancora. Per quello che mi riguarda la situazione è molto più facile di quanto si creda. Guarda caso, si tratta della data corrispondente al mio compleanno. Ecco perché continuerò a seguire FlashForward. Per capire una volta per tutte che razza di regalo dovrò ricevere.

Attacco L'Europa Occidentale Con Tre Armate!

Cari amici de La Tana, è stato portato finalmente a termine il maneggevole sondaggio dall'inequivocabile titolo Via Carmelo contro i Galli: che ne pensi?. Voi, cari utenti, avete semplicemente pensato che si tratta di un problema secondario: i territori da conquistare sono sempre e comunque 24. Un po' come se il tuo obiettivo è distruggere le tue stesse armate oppure quelle di un giocatore già eliminato oppure hai sfiga e basta. Dunque la Gallia rappresenta solo il primo passo in vista di una totale viacarmelizazzione dell'orbe terraqueo. Del resto molti di voi ne pensano tutto il bene possibile e sono convinti che - almeno ai rigori - la sfida sia piuttosto equilibrata. Per le dissertazioni enogastronomiche c'è tempo. Ma eccoveli, i dettagli tanto attesi:

Via Carmelo contro i Galli: che ne pensi?
  1. Ce la giochiamo ai rigori [16%]
  2. Birre con la erre moscia [11%]
  3. Galli, Tassotti, Maldini [0%]
  4. L'Irlanda è con Via Carmelo [0%]
  5. Cazz! [0%]
  6. Croissants senza cappuccino [5%]
  7. Bisogna comunque conquistare 24 territori [50%]
  8. Tutto il bene possibile [16%]

domenica 6 dicembre 2009

Appunti Di Viaggio Dalla Gallia

Che post può pubblicare uno, in Francia, di domenica pomeriggio, di fronte all'albero di Natale, con un vassoio di dolci accanto? Uno e uno solo, dai. Questo. A grande richiesta, tornano le Top Five de La Tana, gente. Vol.6. Veri internèscional. Per intenditori.

Dei 5 episodi memorabili di un soggiorno transalpino:

  1. Pigalle, un martedì sera di Champions come tanti in un pub. La Viola batte il Lione e va meritatamente agli ottavi. In mezzo ad un pubblico ostile, te ne infischi e bestemmi come un turco mentre ti fai fuori svariate birrette non economiche. Nessun problema. Nel tavolo davanti, ci sono 3 fiorentini purosangue che ci danno dentro di brutto. In tutti i sensi. Festa grande.
  2. Sabato sera a Poitiers. Esci dal cinema, sei in centro e hai tanta voglia di birretta. Ti imbatti in un pub piuttosto carino, ti fai come da copione una Leffona gigante. Sei bello soddisfatto. Ma non hai ancora fatto caso al karaoke. Eh sì. E qualcuno (che non è esattamente italiano) canta L'Italiano di Toto Cotugno. Un trionfo.
  3. Cena in autentica tanca di ferula a circa mezz'ora da Poitiers. Venerdì sera. Conosci vagamente la padrona di casa. In realtà, fra gli altri, ci sono pure i genitori, cioè i veri padroni di casa. Ecco, appunto. Il padre (a metà fra uno Stefano Poddighe in versione Angelinho e un istrionico Alessandro Haber) è un fango. Ma da molto prima dell'aperitivo. E tu - che ti sbafi a scrocco il vino - sei prossimo alle lacrime, mentre illustri ai vicini di sedia i gironi dei Mondiali.
  4. Piena notte, Parigi. Una sera qualunque. Vai a prendere il metrò per rientrare a casa. Mentre stai per salire a bordo la portiera si apre ed un volto fa capolino all'esterno. Esatto: è un tizio dal colorito inequivocabile. Un africano, insomma, che ti anticipa. Si sporge. E vomita, ma fuori. E capisci che davvero qua l'educazione viene prima di tutto.
  5. Sabato sera a Limoges. Ti vai a vedere il CSP, la squadra locale. Che gioca nella Pro B, la Legadue franzesa. Lo stesso livello della Dinamo, insomma. E chi è il play (che qua si dice "meneur") del CSP? Brent Darby. Bravi. Quel Brent Darby. Standing ovation. Inutile dire che sarà il migliore in campo.

sabato 5 dicembre 2009

Spezzeremo Le Reni Al Paraguay

Dite che la Patria ha avuto culo? Bah. Non sputtanate l'Italia, per piacere.

AccalAppia (Cani)

Gentilissimi utenti de La Tana del Grillo, è il momento di annunciare l'esito del rutilante sondaggio intitolato Con quale altra via dovrebbe gemellarsi Via Carmelo?. I votanti, nonostante una Via Carmelo momentaneamente in trasferta in Nord Europa, non hanno badato a risparmiarsi e hanno dato il loro bel contributo. Vittoria a mani basse per la Via Appia, che collegherà dunque Via Carmelo 5 direttamente con la Puglia, in un turbinio di birrette ambulanti da una parte e dall'altra del Tirreno. La Via Lattea è risultata la vostra seconda opzione prediletta: inutile descrivere quali sarebbero le conseguenze. Non poteva mancare, infine, visti i tempi che corrono, un bel podio per Via Dos: anche Via Carmelo deve adeguarsi alle usanze e ai costumi del momento. Sì, lo sappiamo - ecco i fottutissimi dettagli:

Con quale altra via dovrebbe gemellarsi Via Carmelo?
  1. Via Appia [36%]
  2. Via Usai [9%]
  3. Via Kall [0%]
  4. Via Col Vento [9%]
  5. Via Gra [4%]
  6. Via Lamarmora [4%]
  7. Via Dos [13%]
  8. Via Lattea [22%]

giovedì 26 novembre 2009

Saluti & Ghiande

Carissimi utenti de La Tana, solo un brevissimo inutile e post di saluto direttamente dall'autunno transalpino che da sempre piace ai giovani. Via Carmelo comunque ancora viva. Ancora intera. Tutta assaggiata.

sabato 21 novembre 2009

I'll Stay Home Forever

Money$$$$Get Away$$$$

Cari meravigliosi utenti, è giunta l'ora di annunciare fra squilli di tromba l'esito del multistrumentale sondaggio intolato Qual'è il simbolo di Via Carmelo?. Lo Zio Paperone che è in voi ha decretato il trionfo a mani basse del dollaro quale logo ufficilale della base de La Tana. Mai, in passato, c'era stato un tale accordo fra i votanti, che hanno giustamente puntato sui soldi - i quali, giova dirlo, in Via Carmelo non sono mai mancati. Nessuna simbologia, perciò, poteva risultare maggiormente azzeccata. Non male il risultato per la zerotrentagrezza di redlioniana memoria, anche se ergersi contro il dollaro è un po' come fare la fine della Banda Bassotti. Salsiccia e cipolla, infine, dignitosamente sul gradino più basso del podio, ma sul più alto nel vostro palato. Ma ecco, puntuali come sempre, i piccanti dettagli:

Qual'è il simbolo di Via Carmelo?
  1. Il rododendro [4%]
  2. La zerotrentagrezza [21%]
  3. Jerry West [0%]
  4. Il pipistrello [0%]
  5. La falce e il martello [4%]
  6. La metropolitana [4%]
  7. Il cane a sei zampe [0%]
  8. La salsiccia e la cipolla [8%]
  9. Il dollaro [52%]
  10. La scritta "Via Carmelo" [4%]

mercoledì 18 novembre 2009

Road Trip - Parte Quinta

[riassunto delle puntate precedenti]
Altrochè se si arriva al Mont Saint Michel. Certo, la strada è lunga e impervia. Bisogna attraversare una miriade di deliziosi paesetti della Normandia, dove si sta coi nasi all’insù ad osservare campanili. Poi bisogna fare una doverosa pausa-pranzo (luculliano) letteralmente in mezzo alle enormi mucche vichinghe. Infine, arrivando dall’alto, lo si vede, che emerge dalle acque: peccato che ci vogliano ancora più di venti chilometri. La salivazione, tuttavia, aumenta, le urla di giubilo anche. Trattenendo il respiro Logan e JF parcheggiano fra i camper con il dubbio di ritrovare l’auto travolta dai flutti e si inoltrano in avanscoperta, circondati da migliaia di turisti – fra i quali ce ne sono molti dall’immancabile ed altrettanto inconfondibile basso timbro italico. Pur essendo il tutto vagamente sensazionale, l’umanità deambulante con i portafogli in mano e le macchine fotografiche a tracolla diviene presto insopportabile. Con i cabasisi al contrario i nostri eroi si interrogano sulla situèscion e decidono di levarsi le scarpe in segno di rispetto per un breve tour a piedi scalzi nella baia, dato che – a quanto sostiene l’immancabile tizia italiana all’ingresso informazioni, probabilmente lumbàrd – la marea non si alzerà prima della tarda serata. Sembra perfetto. Il breve tour a piedi durerà ovviamente l’intero après-midi, poiché è qualcosa di assolutamente indescrivibile, mentre l’abbazia si allontana sempre di più, circondata dalle acque, dalla gente che va a cavallo, da un’isoletta di fronte, dal silenzio, dagli uccelli. Il momento catartico è interrotto dal passaggio della guida turistica (un giovane français che cerca di parlarci in inglese, usa un bastone ed ha in testa un cappello da Uomo-Del-Monte) che conduce un gruppo di disgraziati a spasso per la baia. Il tale avverte (con annessa traduzione in italiano dell’immancabile ragazza italiana in vacanza) che forse è il caso di tornare indietro perché sta per salire la marea e poi sono cazzi vostri. “Mì chi semmu di Sassari” è l’esauriente risposta. Quello, non avendo capito una mazza, annuisce. Oltretutto, c’è ancora gente che si è spinta molto più oltre, fino ai pressi dell’isola, dunque perché venire a scassare la minchia? Come da copione, non molto tempo dopo lo scarno dialogo e le susseguenti risate, la marea sale improvvisamente fino alle cosce. I due inviati de La Tana capiscono che è meglio lasciar perdere l’orgoglio e si mettono in salvo a stento, urlanti e bestemmianti, i borselli e le scarpe sulla testa, mentre la corrente sta per trascinarli via, forse fino all’Inghilterra. Ci sono addirittura le sabbie mobili, roba da matti. Alle loro spalle, qualcuno è rimasto indietro e chiede aiuto. Inutile dire che si tratta di italiani.
Le pratiche di asciugamento vengono effettuate sulle rocce antistanti il retro della rocca, muniti di sigaro. S’è fatta una certa ora, e la fame apre la pittorra con prepotenza. Si torna su. Stavolta i turisti sono notevolmente diminuiti, l’atmosfera è vivibile e cordiale. La cena si sviluppa attorno al magico trittico crêpes-leffe-ostriche, si paga con lo stogamo pieno e si va a visitare tutto quel che che c’è – e non è certo poco. La serata in abbazia è indimenticabile: ogni sala è illuminata a dovere, il luogo è clamoroso e ci sono pure i musicisti che suonano. JF e Logan, storditi da cotanta bellezza, si sparano ogni singolo anfratto fino a quello più in alto (dove c’è una tizia meravigliosa che suona meravigliosamente l’arpa) quando ormai fuori è già buio e dunque l’ostello di Bruges, prenotato per la sera stessa, in culo. Chi se ne strafotte, pensano i due, perché la vista sulla baia (con la marea che ha riempito tutto il riempibile), il gioco di luci e la musica fanno male al cuore. Estasiati, i due supereroi ne approfittano per rimettersi in marcia, solo dopo aver adeguatamente ringraziato gesùbambino. JF lo ringrazierà anche qualche minuto più tardi, in auto e con la portiera destra spalancata, mentre restituisce le leffe, le ostriche e anche l’insalata del pranzo a madre natura. Logan torna così solitario al volante, con accanto un JF agonizzante. Alcune ore dopo si giunge nientepopodimeno che a Rouen, dove c’è una delle cattedrali gotiche più famose d’Europa e – last but not least – la Senna, perdio. In punta di manzano chizzo (4 am, signori) JF riprende i sensi grazie al pain au chocolat d’ordinanza e alla bellezza della città, totalmente deserta se si esclude un poveraccio che dorme lì accanto sotto dei cartoni. È troppo per JF, che stramazza nuovamente nell’auto. Logan prosegue attraverso luoghi affascinanti e oscuri, eh sì, perché la nebbia non fa vedere nulla a distanza di venti metri. Si è veramente in culo ai lupi. Superate Bassa e Alta Normandia, ormai la nuova regione che ospita la Via Carmelo da viaggio è la Piccardia. Consapevoli delle congiunture geografiche, si va a dormire nel parcheggio di un pseudo autogrill. Come per magia l’indomani ci si sveglia mentre a mezzo metro dai finestrini famiglie con figli piccoli scorrazzano amabilmente. “Abbiamo parcheggiato dalla parte sbagliata” dice Logan. È verissimo, ma JF è ancora intontito e ci vorrebbe proprio un bel caffé, adesso. Purtroppo, quello resta un miraggio, ma c’è una scritta: doccia a gettone. Nel giro di qualche secondo i due escono e rientrano facendosi largo fra gente impegnata con caffé, giornale e croissant: loro invece hanno le ciabatte di gomma ai piedi, l’asciugamano in spalla e lo shampoo in mano. L’esperienza è quasi mistica. Logan, per festeggiare l’ennesimo successo alla faccia delle avversità del Road Trip, ringrazia da par suo gesùbambino di fronte allo specchio del bagno. A pranzo la tappa prestabilita è Calais, poi si potrà sconfinare allegramente in Belgio. Calais (nella regione Nord-Pas de Calais) è luogo di navi e di gabbiani, e pure di un take-away cinese dai prezzi scoppiettanti che tanto farà godere il duo delle meraviglie. Tanto per gradire, JF – reduce dai disastri intestinali della sera precedente – si fa fuori un paio di birre giapponesi. Un pensiero malizioso attraversa la mente di Logan e JF, già a dir poco eccitati: e un salto a Dover, a verificare la condizione birretta della perfida Albione? La cosa alletta e non poco. La tizia cinese fornisce gentilmente tutte le informazioni del caso (più una mappa della città), mentre Logan è alla seconda manche di qualsiasi tipo di pietanza. Tuttavia, si perderebbe il resto della giornata tra l’andare ed il tornare e si ha ormai voglia di visitare la fottuta Bruges. Il tempo di sfruttare a scrocco il wireless di un bar e via col destriero e con Pompina verso il confine. Sopravviveranno i nostri eroi all’impatto con la civiltà fiamminga? [scopritelo nella prossima puntata]

sabato 14 novembre 2009

La Nostra Meravigliosa Toponomastica!

E' tutto vero, che ci crediate o meno (noi lo abbiamo saputo leggendo ovviamente qua). E non è neppure troppo lontano da chi vi scrive. Basta, è deciso. Vogliamo Via Jim Morrison come traversa di Via Carmelo. A quale altezza, lo decidiamo dopo.

giovedì 12 novembre 2009

Ce L'Ho, Mi Manca

Ancora in tema. Le figu! Un minuto di silenzio, prego. Vado a controllare le doppie.

Ve La Do Io L'America

Hey, gente. Siete (casualmente, s'intende) appassionati della pallaganestro NBA? No? Beh cambiate subito blog. Se invece siete davvero appassionati, questo è il posto che fa per voi - carissimi. Soprattutto per cominciare a vederci un po' più chiaro e fare - come è giusto che sia - i pronostici di inizio anno. Tutte le categorie, gente. Pronti. Via. Ecco i pronostici di metà novembre (ne seguiranno altri) di Mr.Aldo Biscardi:

NBA Champions: Boston Celtics (scaramanzia...)
MVP: Kobe Bryant
Coach of the Year: Alvin Gentry/Scott Skiles
Rookie of the Year: Brandon Jennings
Most Improved Player: Channing Frye/Trevor Ariza
Sixth Man of the Year: Jamal Crawford
Defensive Player of the Year: Dwight Howard

martedì 10 novembre 2009

"Cazz!" "Entri pure!"

Carissimi utenti de La Tana, è giunto il momento di annunciarvi con gaudio l'esito del fosforescente sondaggio intolato Qual'è la parola d'ordine per entrare in Via Carmelo?. Con enorme sconcerto di tutti i votanti, una maggioranza bulgara ha decretato il trionfo di quattro lettere magiche: cazz. Niente da fare dunque per il gruppo degli inseguitori, capitanato da chezz, gaz e chizz. Sfumature esotiche per Safari e Kamtchatka, ma pochi voti. A questo punto non resta che pronunciare l'apriti sesamo made in Via Carmelo e attendere birretta. Ma - che dico? - volete sapere i dettagli? Lo sapevo. Eccoveli:

Qual'è la parola d'ordine per entrare in Via Carmelo?
  1. Gaz [30%]
  2. Safari [10%]
  3. Chezz [0%]
  4. Algoritmo [0%]
  5. Chizz [0%)
  6. Kamchatka [10%]
  7. Cazz [50%]
  8. Dodecaedro [0%]
  9. Ornitorinco [0%]
  10. Cazzu [0%]

sabato 7 novembre 2009

Travolti Da Un Insolito Destino



Lo so che come post non è particolarmente sostanzioso ma - insomma - è sabato pomeriggio. E non ridete delle disgrazie altrui, per favore. Ho detto di non ridere. Oh. Per la cronaca, 1-1 al triplice fischio finale.

martedì 3 novembre 2009

Fuga Per La Vittoria

Cina sempre di attualità, per vari motivi. Ma vi immaginate una storia del genere ai tempi del Grande Timoniere? Mmm. Difficile. Dubito che ci fossero i condizionatori.

domenica 1 novembre 2009

Words Like Violence



Dice: e perché una cover? Non bastava l'originale? Ma certo: e venite a dirlo proprio a me? Ad ogni modo, ammazza quanto siete snob. Eh vabbé. Se davvero non ce la fate, ecco qua. La riascolto per la milionesima volta pure io, dai. Mmm. Non avete tutti i torti, però. Sogni d'oro.

venerdì 30 ottobre 2009

Chicco: Dove C'è Un Bambino

Fedelissimi utenti de La Tana del Grillo! Ho l'onore (nonché l'onere) di rendere pubblico l'esito del lussureggiante sondaggio dal titolo Chi è stato il personaggio più influente degli ultimi 150 anni di storia di Via Carmelo?. Chi poteva spuntarla se non l'uomo che ha ridefinito il concetto di capigliatura? Eh sì, proprio lui, Mr. Chicco del Red Lion. Trionfale secondo posto per Nonno Cherchi - che da lassù vigila su La Tana del Grillo e che è stato davvero la Storia di Via Carmelo - dietro al bancone del suo bar a pari merito con il duo delle meraviglie Zedda&Piras, compagni di mille battaglie dopopranzo e dopocena. Ma perché nessuno ha votato Al Capone? Mah... Ecco i dettagli, gente:

Chi è stato il personaggio più influente degli ultimi 150 anni di storia di Via Carmelo?
  1. Mr. Zedda & Mr. Piras [25%]
  2. Paperinik [0%]
  3. Angelinho Lai (sobrio) [0%]
  4. Nonno Cherchi [25%]
  5. Caesar (sobrio) [0%]
  6. Pibus [8%]
  7. Al Capone [0%]
  8. Pinuccio Solinas (sobrio) [8%]
  9. Chicco (con la coda) [33%]
  10. Guido Bagatta [0%]

giovedì 29 ottobre 2009

Road Trip - Parte Quarta

[riassunto delle puntate precedenti]
Appena messo piede a Carcassonne, non ci vuol molto a capire che esistono due realtà ben distinte: una moderna e abbastanza anonima nella parte bassa, l’altra (la Cité) su una rocca racchiusa da fortificazioni medioevali, con gente che ci entra dentro in Lamborghini. Una pacchia per i giapponesi e la loro esuberante tecnologia. Non ci vuol molto nemmeno a capire che si dormirà in macchina, signori. JF e Logan – dopo aver a lungo girovagato a caccia di un letto – cercano parcheggio a gratis nelle vicinanze della Cité e convengono che accanto ad un enorme vigneto sia cosa buona e giusta. Per confermare la loro prima impressione e marcare il territorio pisciano nel vigneto. Poi, come nelle migliori tradizioni del galateo, si passa direttamente alla cena, che ha luogo sopra il cofano e che – come molte altre volte nel corso del Road Trip – sarà pane e formaggio oppure solo pane. In quel mentre giunge minacciosa un’auto nera e una tizia dall’aria alquanto incazzosa abbassa il finestrino e (pur essendosi persa di poco la dissacratoria pisciata) abbaia contro i nostri eroi in inglese (!) anche se è chiaramente francese. Dice che lei abita lì vicino (embé?) e non vuole che le si rompano i cabasisi con tutte ‘ste macchine fra i piedi. JF e Logan mormorano qualcosa (non in inglese) e cominciano a pensare che liberté égalité fraternité un par di balle. Meno male che la Cité è clamorosa, almeno quanto due bicchieri di rosso che riportano sempre tutto in the mood e una gelataia semplicemente da urlo. Logan promette ad un turbato JF che l’indomani saranno proprio lì. Così sarà, infatti, ma soltanto dopo aver inaugurato la voiture by night in mezzo ai camper (con JF che utilizza Pompina per svegliarsi senza sole in faccia) e aver profanato – muniti di zainetto – un paio di cessi dei simpatici baristi di Carcassonne. Belli freschi si punta dritti verso la gelateria e ovviamente c’è un tizio pieno di orecchini e coi baffi a manubrio al posto dello splendore della notte prima. Un altro giretto, un paio di sospiri ed è ora di scoprire la tanto decantata (da JF) Tolosa, località alla quale Logan si riferirà per tutta la durata del viaggio chiamandola “Tolone”. Attraversati territori assolati e fantastici, con girasoli da una parte e vigneti dall’altra, i due inviati de La Tana entrano trionfanti nella regione dei Midi-Pyrénées, affamati come coguari sulle sponde della Garonna. Che è un fiume coi controcosi, se non lo avete mai visto. Tolosa, come previsto, conquista subito. Il centro storico è spettacolare ed è quasi tutto rosa, il ristorante indiano dove Logan sbrana due polli vivi è leggermente meno rosa ma l’efficacia più o meno è la stessa. Per riprendersi dal primo pasto degno di questo nome consumato dopo secoli di buchi nella cintola è inevitabile un simil-caffè e una sana dormita sul prato antistante la meravigliosa cattedrale, in mezzo ai passanti. Rinvigorito, Logan straccia a morsi una multa per divieto di sosta, poi viene impostata una pantagruelica cena a base di pane e formaggio, interrotta da una risata isterica che durerà all’incirca mezz’ora. Si è già stabilito di anticipare la partenza alla notte stessa, alla volta dell’Oceano Atlantico perché – e che cazzo, signori – ti fai il Road Trip e non ti bagni il culo nell’Oceano? Eh no. Prima però, essendo un sabato sera ed avendo voglia di birretta, c’è tempo per indagare i misteri del calcio transalpino in un pub irlandese che trasmette la prima giornata del campionato. JF sa che il Tolosa indossa la maglia viola ed è subito amore, in attesa di festeggiare un goal con decine di supporters ridotti a una mina sul bancone. Invece una mazza. Il Tolosa è affettato fuori casa da non si sa bene chi, mentre i presenti tifano sottovoce e con irritante educazione per l’Olympique Marsiglia. Al novantesimo, Logan riprende la macchina parcheggiata come da copione a qualche metro di distanza: un salto a visitare un’altra bella chiesetta illuminata a giorno e vai verso l’Oceano. Nel giro di un’oretta comincia a scenderne l’aria. Ci si ferma a dormire nei pressi di una stazione di servizio senza avere la minima idea di dove ci si trovi, mentre infuria un temporale pazzesco. La temperatura è poco sopra i 10° e il sonno è allietato dalle gocce grandi come noccioline sul tettuccio. L’indomani è ancora pioggia a catinelle. un rapido summit fra JF e Logan decreta ufficialmente che il bagno nell’Atlantico non s’ha da fare. Poche storie, dritti a Poitiers dove JF ha elemosinato un appartamento (tutto per loro) dall’amica F., in quei giorni a Berlino. Con il cuore colmo della speranza di poter dormire su un letto e di poter mangiare un piatto di pasta ci si fa tutta una tirata senza scalo a Bordeaux, dove si intravede una Garonna (o Gironda, se preferite) ancor più simpatica. A Poitiers si arriva all’ora di pranzo, previo avviso via sms a G., sconosciuta indigena amica di F., in possesso delle agognate chiavi di casa, che farà ricredere i nostri eroi a proposito della notoria antipatia dei cugini d’oltralpe. JF e Logan staccano finalmente la spina, si fanno la doccia, un aglio&olio e non mettono piede fuori di casa per un giorno e mezzo. G. (che parla italiano) viene invitata a cena la sera stessa, nella quale vengono disinnescate varie bottiglie di rosso e la serata scorre piacevolmente, nonostante la stanchezza che incombe. Andazzo simile pure l’indomani, quando si è convinti di lasciare Poitiers in serata per raggiungere il Mont Saint Michel, non proprio dietro l’angolo. In realtà Poitiers è molto bella e merita più di un semplice sguardo fugace. La serata termina con ovvio pit-stop in bar ristorante, dove si riconsegnano le chiavi a G., la quale è lieta di far assaggiare varie prelibatezze ai due vagabondi, accompagnate non esattamente da acqua smeraldina. Logan e JF insistono che a pagare devono essere gli ospiti – cazz – anche perché il conto sarà senza dubbio salato, dopo birre, vini, sciroppi, torte e foie gras. Tuttavia i nostri eroi scelgono il momento buono per giocarsi l’asso nella manica: JF intasca gli scontrini e al momento del pagamento toglie fuori la tessera non paghemmu un cazzu. Risultato: solo l’ultimo giro e il gestore che domanda gentilmente “andava bene?”. “Benissimo” risponde JF. L’uscita dal bar è un tripudio nella più bieca tradizione vacanziera italiota, con JF e Logan che si danno il cinque in salto ed esultano come al goal di Grosso, lungo marciapiedi vuoti ignari del misfatto. Il budget è quello che è, dunque il moralismo viene temporaneamente abbandonato. In ogni caso niente Mont Saint Michel ormai: è tardi e c’è troppo alcool in corpo. Le chiavi tornano ai due, che l’indomani si ricongedano da G., dopo abbondante colazione française. Via verso la Manica e boh. Mai dire gatto se non ce l’hai nel sacco, però: il carburante è finito. Per fortuna mancano pochi metri al distributore, perciò scendi JF, spingi. Le braccia erculee del fondatore de La Tana conducono l’auto in salvo, ma serve la tessera – quella vera stavolta. Due o tre tizi rifiutano di prestarla dietro compenso, il che favorisce un’opinione nuovamente non troppo positiva sui francesi. Alla fine una simpatica cicciona si dimostra l’unica persona gentile del lotto (“mica vi lascio qui a piedi” dice a JF, che ripete “merci beaucoup” almeno trenta volte) e si può ovviare all’inconveniente. Si potrà così giungere all’agognato Mont Saint Michel?
[scopritelo nella prossima puntata]

mercoledì 28 ottobre 2009

Do You Remember?

Stamattina mi sono svegliato con una strana sensazione. Avevo la certezza di qualcosa. Dovevo fare qualcosa. Un appuntamento, tipo. Ma con chi? A proposito di cosa? Proprio oggi, un fottuto, qualunque, 28 di ottobre dell'anno del signore duemilaenove? Voi avete qualche idea?

lunedì 26 ottobre 2009

Progetti Futuri

Belle cose: dare un'occhiata guardinga qua; trovare questo post qua (cover degli Smiths - cari i miei giovani - mica pizza e fichi); scoprire 'sta roba qua. La prossima volta che vado ad Amsterdam (sì, la nuova puntata del Road Trip è in cantiere, tranquilli) mi metto la chitarra a tracolla. E pago il biglietto sull'autobus...

Listen to: Erlend Øye(Kings of Convenience): Mrs. Cold / Ask (The Smiths)

giovedì 22 ottobre 2009

Il Canto Del Gallo

Cinquant'anni e non sentirli. Bon anniversaire. (Sono Pazzi Questi Romani...).

Pinuccio La Cina

Lo confesso: sono stato testimone oculare di tutto ciò. Giuro. Chiedetelo al trenino turistico del porto. O al cavallo.

E Via Carmelooo... E Via Carmelooo...

Carissimi utenti de La Tana del Grillo: è con somma gioia che vi informiamo dell'esito dell'effervescente sondaggio dal titolo Con che cosa fa rima Via Carmelo?. Siete stati - come sempre - fantastici. Tanto da aver selezionato Via Carmelo come risposta. Il principio di identità della Tana: Via Carmelo=Via Carmelo. Elementare, Watson. Che meraviglia. L'unica opzione apparsa almeno lontanamente percorribile è stata quella che riguardava la soppressione fisica di Felipe Melo ma, alla fine, il giocatore israeliano di ieri sera ha portato a termine la missione. Idolo. Ma andiamo a cercare - come si suol dire - il pelo nell'uovo, andando a controllare i dettagli:

Con che cosa fa rima Via Carmelo?
  1. Posa il telo [0%]
  2. Sotto un velo [11%]
  3. Di primo pelo [11%]
  4. Senza cielo [0%]
  5. Abbasso Felipe Melo [22%]
  6. 'azz che gelo! [11%]
  7. Troppo zelo [11%]
  8. Via Carmelo [33%]

mercoledì 14 ottobre 2009

Tutta La Birrettaaaaa

Cari amici vicini e lontani. Un po' in ritardo - La Tana del Grillo in questi giorni d'ottobre è abbastanza impegnata - vi diamo conto del clamoroso sondaggio intitolato Come vorresti che fosse La Tana del Grillo?. L'ha spuntata l'opzione più semplice, ovvero la birretta, che ha tronfato nonostante altre validissime opzioni quali, per esempio, l'essere anche noi su fèisbuc. Gli utenti della Tana sono persone di poche parole e, soprattutto, hanno sempre sete. Non si comprende come mai nessuno voglia essere equo e solidale oppure ugro-finnico. Valla a capire la gente. Ecco comunque i dettagli, cari amici vicini e lontani. Ci si sente presto.

Come vorresti che fosse La Tana del Grillo?
  1. Equa e solidale [0%]
  2. Full optional [6%]
  3. Su Facebook[13%]
  4. Very internèscional [6%]
  5. Più latte meno cacao [13%]
  6. Ugro-Finnica [0%]
  7. Bella come Platamona [6%]
  8. Una gioiosa macchina da guerra [13%]
  9. Solid and simple [13%]
  10. Basta così: dammi una birra [26%]

mercoledì 7 ottobre 2009

Questa Stanza Non Ha Più Pareti, Ma Alberi



Visto di recente, in seguito a suggerimento di affezionata utente de La Tana. Una chicca, signori. Ah, se poi siete curiosi di sapere alcuni retroscena riguardanti la versione originale, cliccate qua.

lunedì 5 ottobre 2009

Road Trip - Parte Terza

[riassunto delle puntate precedenti]
La destinazione (casuale, ovviamente) è il rinomatissimo camping La Rivière, in una pseudo tanca di ferula alle porte di una tanca di ferula alle porte di Marsiglia. Lo gestisce un tizio che è un incrocio fra Mark Knopfler e Jigen, e che dopo lunghe trattative ci indirizza a gesti in uno spiazzo vuoto in cima ad una specie di rupe, ben distante dalle altre tende civili, a prezzo di favore. Fra le 19 e le 20 parte il consueto festival di bestemmie, scaturito dalle difficoltà nel reperire adattatori di prese italiane. Nascerà, da qui in poi, un altro grande amore: quello con i vari Géant Casino sparsi in tutta la Francia, a partire proprio da quello di Septemes Les Vallons, dove – manco a dirlo – non si trova una mazza che una che risponda alle nostre esigenze. Si torna dunque all’elegantissima residenza e si termina la serata stremati, con la voglia di farci giusto un panino e forse una birra e di andare a nanna presto. In effetti, se aggiungete una porzione di frites – preparata nel bar del campeggio dalle condizioni igieniche opinabili – e almeno sei o sette bottiglie di birra, il progetto viene ampiamente rispettato. Inoltre si viene a sapere con entusiasmo che la location destinata al sonno notturno è talmente a prezzo di favore che non solo c’è la silenziosissima autostrada a venti metri ma i sassi possiedono la bella abitudine di fare rapidamente amicizia con le nostre schiene. Ergo: non si riesce a dormire una minchia e se non ci riesce neanche Logan (che sotto di sé ha in realtà una specie di K2 in miniatura ad allietarlo) allora buona camicia a tutti.
Eroici, a dispetto delle avversità, l’indomani mattina è un pronti via verso Avignone, attraverso una miriade di paesotti provenzali che conquistano subito e che vengono paragonati subito a qualunque paese dell’hinterland turritano, giusto per avere delle certezze immediate. I più gettonati: Olmedo (per quelli che sono davvero uno sputo), Sorso o Alghero (gli intermedi, per così dire) e – last but not least – la Ziddai (per le metropoli). Avignone comunque è una favola e viene tutta assaggiata in giornata nonostante i buoni 30°, intervallati da una sosta rifocillante in ristorante vietnamita che (è deciso eh) sarà l’unica trasgressione fino a chissà quando. Dopo Palazzo dei Papi, Ponte, giri vari e aver guadato il Rodano in battello (al grido di battaglia di “Salpa Sassari!”, con gli altri passeggeri allibiti) si fa sera, ma di tornare in quel cesso di campeggio non se ne parla neppure. Al massimo si opta per la ricerca di un materassino che almeno ammortizzi i sassi posizionati sotto il culo. Ci si reca perciò in due o tre Géant Casino, invano. Inutile dirvi a che ora accade il tutto e come viene accolta la disavventura da parte di Logan e JF. Incazzati e stanchi i due si gettano nelle braccia di Marsiglia, con nelle orecchie strane storie sul vecchio malfamatissimo porto. Si giunge in città, proprio nel porto vecchio – che è il cuore pulsante del centro, a quanto pare – e c’è una quantità di gente impressionante. La zona malfamatissima è piena chiaramente di ristoranti di lusso, locali, pub e gente che ha il portafogli a fisarmonica. Logan non si smentisce e sfidando le leggi della fisica e il calcolo delle probabilità parcheggia senza perdere troppo tempo nella zona più centrale del porto. La città è bellissima, ma è stato stabilito che dopo il vietnamita il budget avrà la priorità su tutto, quindi zero cazzate. Conseguenza di ciò è una lieta sosta in piazzetta a discutere amabilmente in compagnia di cozze e gamberoni, seguita da pinta al pub irlandese e alla vista dall’alto di Notre Dame de La Garde, che è un po’ come se il Duomo di Sassari fosse a Osilo. Ci si addormenta poco dopo come sassi. Sui sassi.
L’indomani è tempo di fare ciao ciao con la manina al camping. Grazie ad un abile lavoro di coltello su presa made in italy già esistente ci si può connettere finalmente al web, durante la colazione. Si abbandonano La Rivière e Mark Knopfler e si prosegue verso ovest, previa tappa al Géant Casino di Arles per acquisto di cibo. Pranzo al sacco in Camargue, che ha come guest stars due bottiglie di Bordeaux e delle libellule multicolore grosse come tappi di sughero. Il caldo è asfissiante. Logan guida rigorosamente a pittorra, come se stesse tornando dalla Rotonda la domenica pomeriggio. In teoria la prossima tappa sarebbe Carcassonne, ma la strada è apparentemente infinita perciò – nei pressi di Montpellier – si fa una doverosa fermata ai box in un autogrill. Mentre si discute di quanto lungo sia il percorso, viene avvistato un pullman di quelli da viaggi organizzati, anche lui in pausa, che reca il cartello Sofia-Madrid-Sofia. JF e Logan si scambiano una rapida occhiata, sgranando gli occhi. Sì, sono proprio bulgari. Il tardo pomeriggio regala una brezza fresca che riporta i nostri eroi in vita. Ad un certo punto viene avvistata una costruzione gigantesca che si staglia in mezzo al niente, visibile da almeno 20 km di distanza: è Narbonne, e quella – verrà scoperto in seguito – è la magnifica cattedrale. Why not?, pensano i due. Pausa birretta con annesso concertino jazz in piazza e rapido sguardo alla cittadina. Che merita, come tutta la regione Linguadoca-Rossiglione (non manca molto alla Spagna, per intenderci). Da un lato vigneti, dall’altro girasoli. Vigneti anche dentro le piazzole all’interno delle rotonde. Ammazza. Il pensiero ai vini francesi rende il tragitto meno pesante e Carcassonne ormai non è più un miraggio. Tuttavia non si ha la più pallida idea di dove si andrà a dormire. Eureka! C’è una pensioncina-ristorante lungo la strada. JF e Logan chiedono lumi, facendosi pure due conti in tasca. Partono le trattative, ma non si capisce se c’è posto o meno, perché la ragazzina che riceve alla porta ogni volta entra dentro a chiedere spiegazioni a i veri gestori della faccenda. Finisce che si entra per saperne di più mentre è pieno di gente seduta su panche di legno che mangia tipo uno stufato. Una vecchia stronza, simpatica quanto i sassi del campeggio, parla con la ragazzina, che le spiega: “Ils sont italiens… Particuliers…” non sapendo che JF capisce lu franzesu. Poi la vecchia continua, trattando i due inviati de La Tana come due emigrati col fagotto in spalla da fine ottocento. L’oltraggio alla patria è tale che JF si incazza, mandando praticamente affanculo vecchia e ragazzina e portando il deretano in fretta e furia sopra il sedile dell’auto. Basta: si troverà un posto per dormire a Carcassonne. Ne siamo proprio sicuri?
[scopritelo nella prossima puntata]

Tu Sei Fottutamente Speciale



Beh. Trovato qua eh, tanto per cambiare. Ahò. Everybody. Oh yeah.

giovedì 1 ottobre 2009

Magic Moments

Ehi gente! Come avete forse notato guardando sbadatamente in alto a destra, si è concluso l'inesorabile sondaggio intitolato Che cosa rende magica Via Carmelo?. E - chi lo avrebbe mai detto - il folto pubblico votante ha decretato Via Al Carmine quale motivo principale di tale magia. Altro che tombe fenicie (pare che Angelino Lai in persona abbia compiuto l'affascinante scoperta, poco tempo fa durante un'ispezione in cantina), altro che leggendari mondiali di calcio. Il miracolo della Via Carmelo che conta è dato da questa sua duplicità, dalla meraviglia di un nome che non è quello scritto sulla targhetta, quello ufficiale insomma, ma quello che è divenuto di uso comune. Il nome dell'amore. E voi - carissimi utenti - non potevate non considerarlo. Stupisce tuttavia che nessuno abbia fatto cenno alla vicinanza con il Lago Bajkal, che è davvero a un tiro di schioppo dalla redazione de La Tana del Grillo. Mah. Andiamo al sodo, che è meglio:

Che cosa rende magica Via Carmelo?
  1. La latitudine [9%]
  2. I lavori in corso [0%]
  3. La vicinanza con il Bar Grandi [0%]
  4. Il chiamarsi in realtà Via Al Carmine [45%]
  5. I geyser [0%]
  6. La Tana del Grillo [9%]
  7. La vicinanza con il lago Bajkal [0%]
  8. Magic Johnson [9%]
  9. Le tombe fenicie [18%]
  10. Italia-Germania 2-0 dts [9%]

lunedì 28 settembre 2009

Per Tutti I Castori Dell'Ontario

Un po' di tempo fa, rimembrando gli antichi fasti di un'epoca che non esiste più da parecchi anni ormai - in cui si compravano davvero i cd, eh sì - è capitato, fra amici, di parlare del buon vecchio Pibus. Per chi non lo conoscesse, Pibus era il negozio di musica più yeah per noi giovani liceali sfigati che cercavamo il nuovo dei Therapy? o semplicemente cercavamo nuove ispirazioni che era impossibile ricevere in qualunque altro posto, soprattutto quando te ne andavi in ferie in direzione Piazza Castello. Da Pibus (cioè da Antonio e Mario) andavi se non eri troppo metallaro - in quel caso andavi da Regina, in via Costa, altro posto mitico coi due improbabili vecchietti che ti consigliavano (giuro) a proposito della scena scandinava - ti piaceva il punk rock e ti piaceva ancor di più ascoltare musica a scrocco. Ne sono passati di anni. dai tempi di "Via Sedilo 12/b". - infatti non esiste più, Pibus. Pensate che Antonio era ancora capellone (non ci credete? beh dovete dare un'occhiata qua allora, e leggete pure il resto, che merita). Indimenticabile. Come, del resto, non è stato possibile dimenticare che i cari vecchi Funcoolers, a Pibus, ci avevano dedicato una grande e sempreverde hit, "Pibus" appunto. Io ce l'avevo, la cassettina di Femmu l'amore di greffa vol.3, quella con la copertina à la Sergent Pepper's e la fotocopia in bianco e nero e la scritta attaccata vicino a quella Philips da 60 minuti. Chissà dov'è finita. Ci ho pensato a lungo. Perciò, qualche settimana fa, mi sono fatto un giro nel web (una roba che, ai tempi di Pibus, non potevi neppure immaginare, ovviamente) con bellicose intenzioni archeologiche, ovvero riascoltare almeno "Pibus". E' capitato decisamente di meglio. Andando qua, ho potuto perfino scaricare l'album, tutto quanto. E lo sto ascoltando parecchio, ultimamente. Poi, qualche giorno fa, ho ricevuto un messaggio. Ve lo pubblico integralmente. W la musica gaz.

Hey, hey, hey!
Sono Gavox dei Funcoolers (si, proprio quelli di "Femmu l'Amore di Greffa - Vol.3") e non ho potuto fare a meno di notare che una volta o l'altra hai avuto modo di ascoltare quello che viene da molti considerato il "Never Mind the Bollocks" sassarese, la bibbia di ogni punk-rocker provinciale! Ma lo sai che oggi il progresso ti consente di scaricare a ufo il suddetto capolavoro (ed il suo seguito ideale "Sognando la Califogna") a questo link: http://www.lastfm.it/music/Funcoolers ...eh? Lo sapevi? Beh, ora lo sai, DIFFONDI IL VERBO!
Baci. Gavox

venerdì 25 settembre 2009

Lasciatemi Cantare, Con La Chitarra In Mano (ma anche no)

Poi dice che a uno gli si girano. Ditemi come potrebbe non essere altrimenti. Ti svegli fresco come una rosa, fai la colazione dei campioni, la doccia e poi dai uno sguardo qua. E ti si girano. Perché sei costretto ad ascoltare - beh a quel punto ascolti, pur consapevole dell'abisso in cui stai precipitando - una robetta tipo questa. Indescrivibile. E a quel punto uno non sai se vomitare, uccidere Vasco, oppure se scrivere un post. Abbiamo scelto la terza. Anche perché nel frattempo tornano in mente altre drammatiche esperienze del genere (oplà: uno e due, suggerite da un affezionato utente de La Tana) e lo sconforto è tanto. Che dire? Ribadiamo una volta per tutte: viva la patria.
UPDATE: tanto per rimanere in tema...

mercoledì 23 settembre 2009

Various Positions

Parentesi spirituale. Come unire l'utile al dilettevole (visto ovviamente qua). Io modestamente - e non credo di essere il solo - sono già a metà dell'opera.

martedì 22 settembre 2009

Road Trip - Parte Seconda

[riassunto delle puntate precedenti] “Sì, JF, siamo proprio in Francia.” Sono le prime parole all’estero di Logan Fowler, che ha attraversato la Liguria perlopiù sonnecchiando. Il tempo di beccarsi sul muso i primi vagiti di Costa Azzurra e Logan opta per il cambio di guardia al volante. Montecarlo, baby. E non è mica male. Vai con il tracciato del gipì. Vai con la curva (non del tabaccaio, l’altra: com’è che si chiama). Vai con il tunnel. Dopo varie urla è necessaria una sosta rifocillante al porto dove persone serie (ma serie… diosanto) vendono crepes e gelati e. I nostri eroi, fra parchi giochi, auto non piccole di gente coi dollari e barche gigantesche di gente con molti dollari, si gettano nelle sacrosante braccia di birra and patatine, esausti. C’è modo di osservare dalla dovuta distanza il casinò (con Logan che ci fa un pensierino) e di fare un giro in un bel parco sovrastante il porto. Purtroppo però si è fatta ora di trasferire il deretano da qualche altra parte. A urla, come sempre.
Il piano-partita è recarsi a Nizza e indovinare il campeggio troppo yeah dove trascorrere la notte e, si spera, superarla indenni. A Nizza si va, perdio. E dato che c’è un’enorme spiaggia proprio lungo la promenade des anglais (cioè in città, cioè davvero davanti alle case), si prendono armi e bagagli e ci si piazza sotto al solleone transalpino. La spiaggia, però, è incommentabile. Anche perché spiaggia un par di balle: sono sassi. L’acqua non è degna neanche di quella nobile della Rotonda, dunque JF si stende al sole, a bestemmie. Si risveglia più tardi, pronto a conquistare l’intera Provenza e a distruggere le armate verdi, mentre persino gli indigeni abbandonano il ciotolame, forse perché ti fanno male pure i piedi o perché si cena presto, da queste parti. I due inviati de La Tana capiscono che è ora di muoversi, tanto prevedono di rifarci un salto in nottata. Si va dunque a caccia del campeggio ed è l’inizio della cosiddetta ora di fuoco – ovvero fra le 19 e le 20 – in cui deve sempre accadere un cazzo di imprevisto a scompaginare i progetti turistici. Tuttavia, i fottuti campeggi a Nizza non ci sono. Non esistono proprio. Eppure si va perfino in culo ai lupi pur di trovarne uno. Si attraversano paesini limitrofi, si domandano indicazioni. Ci si fida di Pompina, il nostro navigatore satellitare, e si finisce, ovviamente, in casino. Passano i minuti. Fiumi. Stazioni di autobus. Uffici del turismo chiusi. Stazioni di servizio. Campagna. Nel giro di qualche altro minuto è buio. JF e Logan sanno che l’auto potrebbe fare l’esordio come camera da letto. Poi, quando nessuno ci sperava più, l’epifania: il cartello “camping Magali”. Si segue il cazzo di cartello, completamente a urla e intenti già a darsi pacche sulle spalle, convinti di essere dei veri lupetti. Si festeggia nonostante non si capisca più dove si stia andando a finire e se si tratti ancora della Francia. Sì che lo è, dice Pompina. Ma non basta ad evitare di scatenare una tormenta di bestemmie. Verso le dieci di sera, affamati e stanchi e con gesùbambino sufficientemente incazzato, voila il camping Magali. Che non è una reggia, ma almeno c’è la possibilità di balzare giù dal destriero e spararsi pane e formaggio sul cofano e di sbirrettare con sigaro nella verandina. Poi, nella tenda montata con savoir faire assai ténnico, c’è anche il tempo di un proevoluscion notturno mentre il resto del mondo conta già le pecore. JF e Logan dormono quasi una minchia ma l’indomani mattina è il momento dei signori. Si aggiorna il blog della Via Carmelo che gira l’Europa, si fa colazione con i meravigliosi saccottini di Auchan, si beve una poltiglia calda e scura chiamata caffé espresso, si chatta, ci si fa un tuffo in piscina, dove Logan – come nella migliore tradizione – smarrisce il preziosissimo telo da spiaggia. Non è il caso di drammatizzare, però, tantomeno di fare i sentimentali con il telo. Direzione: Marsiglia – o almeno lì nei pressi, dai.
Lungo la strada c’è il resto della Costa. Ergo pranzo al sacco a Cannes, con tentazioni marine presto soppiantate dal traffico sulla croisette. C’è pero un notabile buon caffé in extremis mentre la proprietaria della pasticceria rivela che il caffè italiano (cioè quello lì!) le fa venire il mal di testa. “L’ho bevuto una volta, a Ventimiglia… Mai più!”. JF e Logan vomitano bestemmie a bocca chiusa. Ecco Saint-Raphael/Frejus, dopo innumerevoli giri a vuoto con annessi insulti a Pompina. Logan acquista un nuovo telo da spiaggia che – manco a dirlo – non verrà mai usato in spiaggia. E sì, perché il mare a Saint Raphael non è male, ma nemmeno memorabile e lo spazio fra una persona e l’altra è meno che fra il mio water e il mio bidet. Inutile perdere ulteriore tempo, visto che il tramonto si avvicina e perciò anche l’ora di fuoco fra le 19 e le 20. E’ deciso: si va verso Marsiglia e boh. Ma dove, esattamente? [scopritelo nella prossima puntata]

venerdì 18 settembre 2009

Ipse Dixit

I proclami del miglior premier degli ultimi 150 anni di storia italiana non vi bastano? Bene. Dovete solo ricaricare la pagina di questo. A me è capitato: Sono palesemente il più grande perforatore di preservativi che si sia mai conosciuto a Villa Certosa dalla nascita della tricologia. Chi lo nega è un verme senza amor proprio al soldo degli anarchici. Voi sollazzatevi a volontà. Grazie a chi di dovere per la segnalazione.

giovedì 17 settembre 2009

Where Do We Go?

Ieri ho sognato di partire in aereo, dove non ne ho idea. Mi sveglio ed è una bella giornata di sole. Quasi quasi. Invece, giustamente, si va tutti in piazza a manifestare. Però la sensazione è sempre quella. Poi torno a casa - ancora sole eh - e dò un'occhiata in giro. Mmm. Forse è un segno. Il viaggio, dico. Le autostoppiste pure però. E c'è il disco nuovo in arrivo.


martedì 15 settembre 2009

C'mon JF, Light My Fire! (by Jim)

Ladies and gentlemen. Poche ore fa si è definitivamente concluso il tonitruante sondaggio intitolato Che cosa vedi di solito quando passi in Via Carmelo?. Testa a testa fino alla fine, cari utenti. Ma possiamo trovare un buon compromesso, come suggerisce il titolo di questo post. Jim Morrison è risultato infatti il più votato - alla pari di un rockeggiante JF Sebastian in mutande. Come risolvere la dicotomia fra il blogger della Via Carmelo da bere e il Re Lucertola? Pensateci. Sul gradino più basso del podio troviamo Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione (ammazza quanto è lungo). Idee chiare comunque per chi ha votato. Compaiono in classifica solo Via Mercato e il Mar Caspio, le altre opzioni puzza. Bene così. Ma adesso, approfondiamo la questione:

Che cosa vedi di solito quando passi in Via Carmelo?
  1. I Nuraghi [0%]
  2. La golf nera di Angelino [0%]
  3. Cordialità [0%]
  4. Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione [23%]
  5. Jim Morrison [29%]
  6. Via Mercato (giù in fondo) [11%]
  7. L'arcobaleno [0%]
  8. JF Sebastian in mutande [29%]
  9. Harrods [0%]
  10. Il Mar Caspio [5%]

sabato 12 settembre 2009

Do You Believe?

Per tutti voi amanti del mistero e de La Tana del Grillo, riceviamo gentilmente e pubblichiamo. Un ufo a Platamona? E noi che snobbiamo il litorale turritano... Attendiamo comunque il vostro parere. Baci.