giovedì 26 novembre 2009

Saluti & Ghiande

Carissimi utenti de La Tana, solo un brevissimo inutile e post di saluto direttamente dall'autunno transalpino che da sempre piace ai giovani. Via Carmelo comunque ancora viva. Ancora intera. Tutta assaggiata.

sabato 21 novembre 2009

I'll Stay Home Forever

Money$$$$Get Away$$$$

Cari meravigliosi utenti, è giunta l'ora di annunciare fra squilli di tromba l'esito del multistrumentale sondaggio intolato Qual'è il simbolo di Via Carmelo?. Lo Zio Paperone che è in voi ha decretato il trionfo a mani basse del dollaro quale logo ufficilale della base de La Tana. Mai, in passato, c'era stato un tale accordo fra i votanti, che hanno giustamente puntato sui soldi - i quali, giova dirlo, in Via Carmelo non sono mai mancati. Nessuna simbologia, perciò, poteva risultare maggiormente azzeccata. Non male il risultato per la zerotrentagrezza di redlioniana memoria, anche se ergersi contro il dollaro è un po' come fare la fine della Banda Bassotti. Salsiccia e cipolla, infine, dignitosamente sul gradino più basso del podio, ma sul più alto nel vostro palato. Ma ecco, puntuali come sempre, i piccanti dettagli:

Qual'è il simbolo di Via Carmelo?
  1. Il rododendro [4%]
  2. La zerotrentagrezza [21%]
  3. Jerry West [0%]
  4. Il pipistrello [0%]
  5. La falce e il martello [4%]
  6. La metropolitana [4%]
  7. Il cane a sei zampe [0%]
  8. La salsiccia e la cipolla [8%]
  9. Il dollaro [52%]
  10. La scritta "Via Carmelo" [4%]

mercoledì 18 novembre 2009

Road Trip - Parte Quinta

[riassunto delle puntate precedenti]
Altrochè se si arriva al Mont Saint Michel. Certo, la strada è lunga e impervia. Bisogna attraversare una miriade di deliziosi paesetti della Normandia, dove si sta coi nasi all’insù ad osservare campanili. Poi bisogna fare una doverosa pausa-pranzo (luculliano) letteralmente in mezzo alle enormi mucche vichinghe. Infine, arrivando dall’alto, lo si vede, che emerge dalle acque: peccato che ci vogliano ancora più di venti chilometri. La salivazione, tuttavia, aumenta, le urla di giubilo anche. Trattenendo il respiro Logan e JF parcheggiano fra i camper con il dubbio di ritrovare l’auto travolta dai flutti e si inoltrano in avanscoperta, circondati da migliaia di turisti – fra i quali ce ne sono molti dall’immancabile ed altrettanto inconfondibile basso timbro italico. Pur essendo il tutto vagamente sensazionale, l’umanità deambulante con i portafogli in mano e le macchine fotografiche a tracolla diviene presto insopportabile. Con i cabasisi al contrario i nostri eroi si interrogano sulla situèscion e decidono di levarsi le scarpe in segno di rispetto per un breve tour a piedi scalzi nella baia, dato che – a quanto sostiene l’immancabile tizia italiana all’ingresso informazioni, probabilmente lumbàrd – la marea non si alzerà prima della tarda serata. Sembra perfetto. Il breve tour a piedi durerà ovviamente l’intero après-midi, poiché è qualcosa di assolutamente indescrivibile, mentre l’abbazia si allontana sempre di più, circondata dalle acque, dalla gente che va a cavallo, da un’isoletta di fronte, dal silenzio, dagli uccelli. Il momento catartico è interrotto dal passaggio della guida turistica (un giovane français che cerca di parlarci in inglese, usa un bastone ed ha in testa un cappello da Uomo-Del-Monte) che conduce un gruppo di disgraziati a spasso per la baia. Il tale avverte (con annessa traduzione in italiano dell’immancabile ragazza italiana in vacanza) che forse è il caso di tornare indietro perché sta per salire la marea e poi sono cazzi vostri. “Mì chi semmu di Sassari” è l’esauriente risposta. Quello, non avendo capito una mazza, annuisce. Oltretutto, c’è ancora gente che si è spinta molto più oltre, fino ai pressi dell’isola, dunque perché venire a scassare la minchia? Come da copione, non molto tempo dopo lo scarno dialogo e le susseguenti risate, la marea sale improvvisamente fino alle cosce. I due inviati de La Tana capiscono che è meglio lasciar perdere l’orgoglio e si mettono in salvo a stento, urlanti e bestemmianti, i borselli e le scarpe sulla testa, mentre la corrente sta per trascinarli via, forse fino all’Inghilterra. Ci sono addirittura le sabbie mobili, roba da matti. Alle loro spalle, qualcuno è rimasto indietro e chiede aiuto. Inutile dire che si tratta di italiani.
Le pratiche di asciugamento vengono effettuate sulle rocce antistanti il retro della rocca, muniti di sigaro. S’è fatta una certa ora, e la fame apre la pittorra con prepotenza. Si torna su. Stavolta i turisti sono notevolmente diminuiti, l’atmosfera è vivibile e cordiale. La cena si sviluppa attorno al magico trittico crêpes-leffe-ostriche, si paga con lo stogamo pieno e si va a visitare tutto quel che che c’è – e non è certo poco. La serata in abbazia è indimenticabile: ogni sala è illuminata a dovere, il luogo è clamoroso e ci sono pure i musicisti che suonano. JF e Logan, storditi da cotanta bellezza, si sparano ogni singolo anfratto fino a quello più in alto (dove c’è una tizia meravigliosa che suona meravigliosamente l’arpa) quando ormai fuori è già buio e dunque l’ostello di Bruges, prenotato per la sera stessa, in culo. Chi se ne strafotte, pensano i due, perché la vista sulla baia (con la marea che ha riempito tutto il riempibile), il gioco di luci e la musica fanno male al cuore. Estasiati, i due supereroi ne approfittano per rimettersi in marcia, solo dopo aver adeguatamente ringraziato gesùbambino. JF lo ringrazierà anche qualche minuto più tardi, in auto e con la portiera destra spalancata, mentre restituisce le leffe, le ostriche e anche l’insalata del pranzo a madre natura. Logan torna così solitario al volante, con accanto un JF agonizzante. Alcune ore dopo si giunge nientepopodimeno che a Rouen, dove c’è una delle cattedrali gotiche più famose d’Europa e – last but not least – la Senna, perdio. In punta di manzano chizzo (4 am, signori) JF riprende i sensi grazie al pain au chocolat d’ordinanza e alla bellezza della città, totalmente deserta se si esclude un poveraccio che dorme lì accanto sotto dei cartoni. È troppo per JF, che stramazza nuovamente nell’auto. Logan prosegue attraverso luoghi affascinanti e oscuri, eh sì, perché la nebbia non fa vedere nulla a distanza di venti metri. Si è veramente in culo ai lupi. Superate Bassa e Alta Normandia, ormai la nuova regione che ospita la Via Carmelo da viaggio è la Piccardia. Consapevoli delle congiunture geografiche, si va a dormire nel parcheggio di un pseudo autogrill. Come per magia l’indomani ci si sveglia mentre a mezzo metro dai finestrini famiglie con figli piccoli scorrazzano amabilmente. “Abbiamo parcheggiato dalla parte sbagliata” dice Logan. È verissimo, ma JF è ancora intontito e ci vorrebbe proprio un bel caffé, adesso. Purtroppo, quello resta un miraggio, ma c’è una scritta: doccia a gettone. Nel giro di qualche secondo i due escono e rientrano facendosi largo fra gente impegnata con caffé, giornale e croissant: loro invece hanno le ciabatte di gomma ai piedi, l’asciugamano in spalla e lo shampoo in mano. L’esperienza è quasi mistica. Logan, per festeggiare l’ennesimo successo alla faccia delle avversità del Road Trip, ringrazia da par suo gesùbambino di fronte allo specchio del bagno. A pranzo la tappa prestabilita è Calais, poi si potrà sconfinare allegramente in Belgio. Calais (nella regione Nord-Pas de Calais) è luogo di navi e di gabbiani, e pure di un take-away cinese dai prezzi scoppiettanti che tanto farà godere il duo delle meraviglie. Tanto per gradire, JF – reduce dai disastri intestinali della sera precedente – si fa fuori un paio di birre giapponesi. Un pensiero malizioso attraversa la mente di Logan e JF, già a dir poco eccitati: e un salto a Dover, a verificare la condizione birretta della perfida Albione? La cosa alletta e non poco. La tizia cinese fornisce gentilmente tutte le informazioni del caso (più una mappa della città), mentre Logan è alla seconda manche di qualsiasi tipo di pietanza. Tuttavia, si perderebbe il resto della giornata tra l’andare ed il tornare e si ha ormai voglia di visitare la fottuta Bruges. Il tempo di sfruttare a scrocco il wireless di un bar e via col destriero e con Pompina verso il confine. Sopravviveranno i nostri eroi all’impatto con la civiltà fiamminga? [scopritelo nella prossima puntata]

sabato 14 novembre 2009

La Nostra Meravigliosa Toponomastica!

E' tutto vero, che ci crediate o meno (noi lo abbiamo saputo leggendo ovviamente qua). E non è neppure troppo lontano da chi vi scrive. Basta, è deciso. Vogliamo Via Jim Morrison come traversa di Via Carmelo. A quale altezza, lo decidiamo dopo.

giovedì 12 novembre 2009

Ce L'Ho, Mi Manca

Ancora in tema. Le figu! Un minuto di silenzio, prego. Vado a controllare le doppie.

Ve La Do Io L'America

Hey, gente. Siete (casualmente, s'intende) appassionati della pallaganestro NBA? No? Beh cambiate subito blog. Se invece siete davvero appassionati, questo è il posto che fa per voi - carissimi. Soprattutto per cominciare a vederci un po' più chiaro e fare - come è giusto che sia - i pronostici di inizio anno. Tutte le categorie, gente. Pronti. Via. Ecco i pronostici di metà novembre (ne seguiranno altri) di Mr.Aldo Biscardi:

NBA Champions: Boston Celtics (scaramanzia...)
MVP: Kobe Bryant
Coach of the Year: Alvin Gentry/Scott Skiles
Rookie of the Year: Brandon Jennings
Most Improved Player: Channing Frye/Trevor Ariza
Sixth Man of the Year: Jamal Crawford
Defensive Player of the Year: Dwight Howard

martedì 10 novembre 2009

"Cazz!" "Entri pure!"

Carissimi utenti de La Tana, è giunto il momento di annunciarvi con gaudio l'esito del fosforescente sondaggio intolato Qual'è la parola d'ordine per entrare in Via Carmelo?. Con enorme sconcerto di tutti i votanti, una maggioranza bulgara ha decretato il trionfo di quattro lettere magiche: cazz. Niente da fare dunque per il gruppo degli inseguitori, capitanato da chezz, gaz e chizz. Sfumature esotiche per Safari e Kamtchatka, ma pochi voti. A questo punto non resta che pronunciare l'apriti sesamo made in Via Carmelo e attendere birretta. Ma - che dico? - volete sapere i dettagli? Lo sapevo. Eccoveli:

Qual'è la parola d'ordine per entrare in Via Carmelo?
  1. Gaz [30%]
  2. Safari [10%]
  3. Chezz [0%]
  4. Algoritmo [0%]
  5. Chizz [0%)
  6. Kamchatka [10%]
  7. Cazz [50%]
  8. Dodecaedro [0%]
  9. Ornitorinco [0%]
  10. Cazzu [0%]

sabato 7 novembre 2009

Travolti Da Un Insolito Destino



Lo so che come post non è particolarmente sostanzioso ma - insomma - è sabato pomeriggio. E non ridete delle disgrazie altrui, per favore. Ho detto di non ridere. Oh. Per la cronaca, 1-1 al triplice fischio finale.

martedì 3 novembre 2009

Fuga Per La Vittoria

Cina sempre di attualità, per vari motivi. Ma vi immaginate una storia del genere ai tempi del Grande Timoniere? Mmm. Difficile. Dubito che ci fossero i condizionatori.

domenica 1 novembre 2009

Words Like Violence



Dice: e perché una cover? Non bastava l'originale? Ma certo: e venite a dirlo proprio a me? Ad ogni modo, ammazza quanto siete snob. Eh vabbé. Se davvero non ce la fate, ecco qua. La riascolto per la milionesima volta pure io, dai. Mmm. Non avete tutti i torti, però. Sogni d'oro.