
Hey hey hey! Guardate un po' che cosa si trova in rete, di sabato manzano. Per tutti quelli, poi, che non dovessero resistere alla tentazione: vi risparmio la fatica. Baci.

sono tornato indietro con la mente ad un paio di episodi risalenti a poco prima di partire. Prima episodio: me ne sto tornando tutto quanto in Via Carmelo ad un'ora ancora accettabile quando faccio imprevista deviazione al bar. Giusto un bicchiere. Uno. Come prevedibile, ci resto più di 3 ore. E oltre a quel bicchiere si finisce inevitabilmente a vodka, anzi - come direbbe qualcuno - a vodkae. L'euforia è nell'aria, l'aria di tarda primavera pure. Durante le libagioni vengono avvistati personaggi del calibro a) di un tizio abbronzatissimo di sessant'anni, coperto d'oro come un assiro e che visto da dietro (con le orecchie a punta inscurite dalla lampada) è davvero un porcetto. Il tale fa finta di minacciarci nel tentativo di uscire dal bar e - resosi conto che a nessuno gliene fotte nulla e che lo si lascia passare, essendo uno sbiadito incrocio fra Tony Manero e Titino l'Indiano ai caraibi - si inorgoglisce
per la sua intatta virilità e si fa grasse risate di scherno; b) di uno dei soliti habitués, intento prima a mangiare il cervello ad un malcapitato (uno che ha perduto il padre, ricordato peraltro dal suo amabile ed elegante interlocutore in maniera schietta, come "uno che ne coddava un bè"), poi a discutere di politica e di affari col piglio del viveur, infine disposto ad ammettere -ohibo'- che lui ha si' spento le 61 candeline ma ancora si becca "i paciocci rosa di 27 anni". Da dietro il bancone vengono versate le vodkae, oltre a recapitarci di continuo piatti di melenzane e patate arrosto, divorate in men che non si dica da bocche allibite. Pochi giorni dopo, c'è addirittura il bis. E' già clima cènsionlig: bicchieri come se fossero zeroquaranta. Alè. Vodkae e pronostici. Ma quest'Inter? A questo punto - ci si dà di gomito da almeno un'ora - rullano i tamburi e l'oracolo parla. E' tutta roba nostra cazz. Siamo noi (gl'Italiani) che abbiamo insegnato il giuoco del pallone agli stranieri. Inglesi, Vranzesi, non importa. Noi siamo quelli che lo abbiamo esportato nel resto del mondo. Il nome Fabio Capello interrompe qualsiasi possibile accenno di dibattito.
E giù con le vodkae. Anzi, il discorso vira su territori socio-politici finora ignoti: le squadre italiane devono essere allenate da italiani. Punto e basta. Ormai si parla solo per aforismi. E che cazzo. Vodkae. Poi, la rivelazione, aprite bene le orecchie: siamo noi, gl'ITALIANI (si', ha urlato), che "abbiamo sparso lo sperma in tutto il mondo!" Parole forti, senza dubbio. Serve assolutamente un'altra vodka. Sguardi sbalorditi. Tutti a pensare: cazz, una vodka in meno e non avremmo toccato il fondo. E invece ci sbagliavamo. Lui si' che aveva capito. Che gl'Italiani son dappertutto. Si sono riprodotti. Si sono adattati all'ambiente ostile. Si sono infiltrati nel sistema. Io l'ho capito in ritardo, e solo qui in Francia. Che in effetti un po', la Francia, a dirla tutta, l'abbiamo creata noi. Diciamole le cose. Buone vodkae stasera.
Sin dalle prime battute i ragazzi hanno subito fatto capire che non ci sarebbe stata storia, mettendo in campo un'intesità e un rigore difensivo di un livello troppo superiore per questo torneo... 1-0, 2-0, 3-0, 4-0 e così via... semplicemente una marcia trionfale verso la finale. Una marcia fatta di giocate semplici alternate a qualche giusto momento di sano egoismo, di difesa sempre attenta e di un pressing contro il quale gli avversari non ci hanno capito nulla... proprio nulla. Tutti bravi, tutti belli e tutti in finale. Con una certezza: i favoriti del torneo a questo punto sono loro. Riusciranno i Pizzinni a reggere la pressione e a rimanere umili e lavoratori sino al fischio finale di quello sciroccato di arbitro?
. Non si contano le discese sulla fascia,anche se a volte si incarta con i compagni di reparto per chi debba tenere l'ultimo uomo. Per il resto fa la solita partita decisa e convincente, si propone continuamente sulla fascia; atleticamente sta che è una bellezza!!! In più rispetto alle uscite precedenti, The Voice quando sale non si limita più solo a terrorizzare il portire con missili terra-aria, ma cerca il fraseggio e prova ad accorciare le distanze con la porta. In finale gli toccherà spesso marcare il miglior giocatore del torneo. Ci serve Cannavaro. ROMPIGHIACCIO. 7,5
ve lo siete poi comprati il biglietto per la partita di ieri? perchè eravate stati avvisati... lo show del Rais inizia in semifinale, quattro gol di classe ed intelligenza e soprattutto... adesso c'e' in difesa!!! strappa palloni (ricordiamo i suoi trascori da libero, in gioventù), parla in campo, si prende i giocatori sulle spalle, segna segna segna segna. Atleticamente inizia a stare veramente bene e la freddezza sottoporta aumenta di conseguenza. Margudda Team trema! Il dittatore si è appena iscritto al torneo. Andate a comprare i biglietti della Finale. Lui ci sarà. SPETTACOLOSO. 8,5
Ci siamo. Ne rimarranno solo due. Chi la spunterà? Bando alle ciance: vogliamo meno chiacchiere e più distintivo. Che è un po' quello che ha fatto - in esclusiva per noi - il grande Ivan Zazzaroni.
Il magico Zidane è infatti ancora alle prese con il conteggio dei buchi sui legni del Zentrum, dato che gli Steak House hanno crivellato di palloni pali e traverse: pur ridotti ad emmenthal svizzero, questi ultimi hanno aiutato il solito Lias (superato Schmeichel come presenze totali nella Zentrum League) ad evitare il tracollo. I Reds pero' ci hanno creduto fino in fondo ed hanno sfruttato le pochissime vere occasioni da rete, risultando cinici come solo grandi squadre sanno fare. Da un punto strettamente tènnico (e fisico) indiscutibile passo indietro per i Pizzinni, che pero' hanno il merito di mettere sempre la gamba su qualsiasi tipo di conclusione diretta in porta e di saper resistere perfino nei momenti in cui gli avversari giocano al tiro al bersaglio contro il prodigioso Lias. Il resto è noia. A fine partita, poi, la bomba: niente girone di ritorno! Domenica dunque le semifinali, con i Pizzinni (n.2 del seeding) che affronteranno nientepopodimenoche i Capucini (n.3), con un Cadoni in più nel motore a fronte di un De Roberto ormai disperso fra i croissants. Ricordiamo che si tratta della quinta volta che i Pizzinni giungono fra le prime quattro squadre del Zentrum: l'ultimo successo è datato tuttavia 1965, quando conclusero addirittura imbattuti l'intera competizione.
Lias: continua ad essere il Santo Protettore della squadra, quello a cui rivolgersi nei momenti di maggior scoramento e sbandamento tattico. Risponde presente in più occasioni, e trova nei 3 legni i migliori amici di serata. Si immola per 50 minuti con uscite basse da kamikaze, mentre nelle uscite alte è parso essere meno sicuro. Un paio di mancate facili prese consecutive fanno temere, per la prima volta nel torneo, il suo smarrimento. Come se nulla fosse, Metal Warner si riprende e continua a combattere. E si vince la partita. PRONTO. 6,5
"Loverman", apparso preoccupantemente indietro dal punto di vista più fisico che atletico, porta a termine una partita di sacrificio e sbattimento, senza mai dare però l'impressione di guidare la difesa. Continua ad essere il solito mastino in marcatura, ma le uscita dalla difesa in anticipo e poi discesa palla al piede sono lontane... speriamo non più di 7 giorni. BLOCCATO. 6
Lo sappiamo che qualcuno ha già cominciato. Adesso cerchiamo di non spaccare il capello. Ne siamo consapevoli. Tuttavia - puntuali come la morte - ci siamo attrezzati e siamo corsi ai ripari. Sbizzarritevi. Imbizzaritevi. Come, ad esempio,ha già fatto il nostro amico Marino Bartoletti: