Quando – circa un paio
di mesi fa – sono venuto a sapere che la
Dinamo avrebbe giocato in Eurocup a Orléans non ho esitato neppure per un secondo.
Orléans dista da qui circa due ore e mezza, un lasso di tempo di fronte al
quale anni fa avrei risposto "col cazzo"; invece, sarà
perché negli ultimi due anni la Dinamo l'ho vista solo sottoforma di
play-to-play, sarà perché mi sono abituato alle lunghe distanze,
insomma Orléans mi è parsa immediatamente una tappa obbligata. Ne
sono cambiate di cose, in questi due anni, e non soltanto per il
vostro umile e affezionatissimo blogger: la
Dinamo – che ai miei
tempi regalava domeniche pomeriggio sbadiglianti e post-alcooliche in
LegaDue contro Scafati, Osimo o Fabriano, con il
Palazzetto che
mostrava un entusiasmo piuttosto contenuto – è nel frattempo
salita nella massima serie. Non solo: ha fatto i playoff. Ah no, è
arrivata alle semifinali dei playoff. Anzi, si è addirittura
qualificata per l'Eurocup. E adesso tutti a Sassari seguono la
Dinamo, e al Palazzetto non ci sta più neanche uno spillo.
A me 'sta cosa – a
ripensarci – sembra ancora una specie di scherzo perenne, in atto a
mia insaputa da un biennio – eppure è tutto vero. Ne parlavo tempo
fa con l'amico Ignorant Shooter, testimone anche lui dei
Grappasonni di turno e delle basette allegre di
coach Bernardi: esattamente come
me, pure lui segue ora queste vicende da lontano, in un clima di
comica incredulità. Ci siamo detti che eravamo noi, a portar sfiga,
e finora nessuno si è preso la briga di smentirci.
Detto questo, l'emozione
di seguire la squadra della tua città quando vivi all'estero non
puoi negartela, fanculo le due ore e mezza di macchina. Fanculo anche
il lavoro, gli spostamenti, i camion in autostrada, il traffico, il
non trovare il palasport nemmeno con googlemaps, le bestemmie contro
Giovanna d'Arco, i "cazzo non c'è parcheggio da nessuna parte":
le due ore e mezza diventano quasi quattro.
Giungiamo a destinazione
in pratica alla palla a due e con lo stogamo brontolante. Per fortuna
che, essendo in possesso di accredito stampa non dobbiamo fare la
fila, o meglio entriamo da un ingresso secondario dove c'è scritto
una roba tipo "stampa" ma anche "vip". Quindi
veniamo accolti come i Re Magi e condotti letteralmente sul parquet:
al tavolo ci dicono "no, non qua, lassù", ed infatti la
tribuna stampa ci attende, con il suo posto riservato. L'accredito al
collo suscita la curiosità degli educatissimi spettatori: li sento
mormorare "oh, hanno mandato i giornalisti italiani", cosa
che mi fa morire dalle risate ma si vede che quelli non prendono mica
per il culo, sono lusingati. Allora sfodero una faccia seria e
professionale e ripenso a quando,
non lontano da Parigi, mi invitano
ad una rassegna nella mediateca cittadina e vengo presentato
(nonostante il mio curriculum) come "Professore di Letteratura
(quale?) all'Università della (!) Sardegna". Parole come
macigni (nessuno ha idea di cosa sia in realtà la Sardegna: una città, una
nazione, un dipartimento, una corrente filosofica) che producono un "ooooh" di
rispettosa approvazione dalle file in fondo.
Anche a Orléans sono
molto gentili e si affrettano a darti spiegazioni di ogni tipo perché
pensano che tu sia venuto fin li da Sassari per seguire la partita
quindi sicuramente sarai un po' stanco: non si rendono nemmeno conto
che gli parlo in francese, rispondono in inglese per educazione. Ad
ogni modo, la partita è uno spettacolo indegno. A parte che il
pubblico (scarso) ha un'età media di settant'anni, con le ovvie
conseguenze sul pathos dato all'evento, la Dinamo gioca in maniera
ridicola e giustamente perde. Io, che ci devo scrivere un articolo,
sono piuttosto distratto: all'inizio non ho internet, poi ce l'ho ma
la password è un geroglifico, poi è l'intervallo e mi dedico al
sandwich di subway sbrodolando dappertutto, infine rialzo la testa ed
è tutto finito. Devo confessare una certa delusione: me l'aspettavo
diversa, questa Dinamo in Francia. Forse perché manca il tifo – e
dentro di me sognavo di esultare in solitaria zittendo i supporters
locali in dialetto turritano – ma soprattutto perché quando perdi
di 15 hai ben poco da esultare. La sensazione è che tutto sia troppo
anonimo per essere ad oltre 1000 km da Sassari, pero' la colpa
probabilmente è tua.
Alla fine mando
il pezzo, accetto i pasticcini
gentilmente offerti dall'addetto stampa e mi sparo pure le interviste
– deliranti per colpa delle traduzioni simultanee. Tuttavia, quando
ritroviamo la macchina senza multa mi dico che poteva andare peggio e
ritrovo il sorriso. Ipse dixit: a 20 km da Orléans facciamo sosta
per mettere benzina ma la macchina non parte più. Manco a spinta (si
scoprirà essere colpa del motorino d'avviamento). È quasi
mezzanotte, siamo stanchi morti, in culo ai lupi e, come se non
bastasse, la Dinamo ha perso. Tutte le peggiori bestemmie da stadio,
che non ho potuto utilizzare al palasport, tornano di attualità. Che
fare? Meno male che l'assicurazione ci regala un passaggio col
carroattrezzi fino al garage, un luogo ideale per un omicidio, poi
addirittura il taxi fino a casa. Il bello è che non bisogna sborsare
manco un centesimo. Si parte. C'è una nebbia che non si vede
veramente un cazzo di nulla ed il tassista è di quelli simpatici che
non smettono di parlare un nanosecondo. Giungiamo a Limoges, fra una
balla e l'altra, verso le 3 del manzano: il tassametro segna circa 360 euro e mi viene istintivamente da sgranare gli occhi. Un finale
del genere, mi dico, rende tutto più epico. Perfino una sconfitta.
fuori dall'eurocup! e io godo, grazie fratelli francesi!!! così almeno sta città di pezzenti abbassa la testa!!!
RispondiEliminaFratelli francesi? Città di pezzenti? Mmm, spero solo che sia uno scherzo.
RispondiEliminaC'ero ed ero seduto a un metro da te...
RispondiEliminaE cancella il commento di quel mentecatto
e domenica si va al palazzetto... dai bologna, si può fareee!!!
RispondiEliminaMa chi e' questo intruso?? Comunque non male il salto di qualita' dalla *a-dir-poco-sanguigna* tribuna stampa turritana, al lusso sfarzoso del giornalismo d'oltralpe. Ma li' c'e' un equivalente di quel simpatico personaggino, tuo grande estimatore ed amico, che si aggirava a bordocampo insultando Vanuzzo?
RispondiEliminaPoveretto questo qua, più pindaccia più ingoia merda. Provo sincera pena per lui
RispondiEliminaAbbasso la dinamo, T.D. parecchio sopravalutato. La Lega A fa così pena che pure gente mediocre come lui, il cugino e gli altri si convincono di essere dei fenomeni (Oh si, da 3-4 anni a questa parte i veri fenomeni Usa ed europei vanno tutti a giocare a Sassari, perchè c'e' un grande gruppo,si mangia bene, c'e' bella gente e per il sole e il mare della Sardegna...)!!! Risultato della squadra delle meraviglie: presi a calci da un team di capre come l'Orléans. Bello eh, giocare contro l'immarcabile (per T.D. e Pinton) Poeta e l'instoppabile Gigli??? Questa Lega A non vale la metà del livello della A2 di 15 anni fa!
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