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mercoledì 24 ottobre 2012

Don't Let Me Be Misunderstood

Inconsueto come post, ma non ho resistito. Corso d'italiano, i miei studenti hanno fra i 18 ed i 21 anni. Sono solo tre. Come d'abitudine, termino le due ore di lezione – che vanno dalle 13h30 alle 15h30, quindi sbadigli assicurati – con qualche gioco, preferibilmente semplice, dato il livello vergognoso dei partecipanti. Stavolta il gioco in questione è una serie di anagrammi relativi alle città italiane. "Ragazzi, ogni parola nasconde il nome di una città italiana, d'accordo?" (le istruzioni le ho fornite in francese, per precauzione). Prima parola: AMOR. Molto difficile. "Ok ragazzi, amor è l'a-n-a-g-r-a-m-m-a di...?" 
Risposta (in coro): VENEZIA.
Vi lascio immaginare com'è andata con Perugia o Catania. 

lunedì 23 luglio 2012

Cavoli A Merenda

Eravate lì col dito puntato, vero? Avevate già pronunciato le orazioni funebri? Stavate festeggiando? Bravi. Anche noi (nel rispetto della par condicio) replichiamo col dito puntato – quello medio, però. In un certo senso non avevate tutti i torti: la Tana nell’ultimo mese ha latitato, vuoi per mancanza di tempo, vuoi perché il rientro nell’Isola è coinciso con l’assenza di una connessione internet, vuoi per i cazzacci miei. Bisogna ammettere che si vive benissimo anche senza internet, ma gestire un blog – perfino un blog ridicolo come quello che avete attualmente sotto gli occhi – diventa un tantino complicato. Ora che abbiamo rimediato possiamo riprendere, come di consueto, a perdere tempo in rete; tuttavia possiamo pure raccontarvi una storiella che è in cantiere da un po’ e che abbiamo sempre rimandato a data da destinarsi. Narra del vostro blogger preferito che ha intrapreso la dorata carriera di insegnante d’italiano in terra straniera. E narra soprattutto delle insidie che tale mestiere propone, in particolar modo quando meno te lo aspetti. 
Il tutto nasce da una lezione come parecchie altre, incentrata su non so più quale regione italiana, mi sa che era l’Abruzzo. Per farla breve, il libro ne illustrava la produzione agricola, cosa che imponeva fin da subito una doverosa parentesi al fine di tradurre i nomi più gettonati: la melanzana, la zucchina, il cavolfiore, eccetera. Ad un certo punto, fra i protagonisti della parentesi compare il cavolo. Eccolo qui, il colpevole: il cavolo. Di sicuro vi chiederete quali pericoli possa celare il cavolo: li cela, li cela. Fidatevi. Probabilmente tutto sta nell’uso differente rispetto al francese dove – eh lo so che è strano, ma che cazzo ci volete fare? – il termine cavolo ("chou") può facilmente divenire un appellativo affettuoso, una specie di "tesoro". Bene, gli studenti a quel punto domandano, praticamente in coro: in italiano funziona allo stesso modo? Eh, manco per sogno. Ve lo immaginate? È necessario precisare che in italiano sarebbe alquanto ridicolo e che, anzi, cavolo è un’esclamazione dal sapore assai diverso. Ergo, spieghi loro che non è poi volgare, ma che da un punto di vista semantico il cavolo può essere sostituito da un’altra parolina magica, dalla connotazione anatomica (per la cronaca: in francese punteggiare la frase con il sesso maschile non ha alcun senso, dato che tale ruolo è svolto dal mestiere più antico del modo). Chiusa parentesi? Si torna alle carote ed ai confetti di Sulmona? State freschi.
Domande a raffica. Come si dice questo? E quest’altro? E quest’altro ancora? Divento un autentico bersaglio mobile, sebbene sia divertito dall’aver sprigionato una simile curiosità. Rispondo, da principio un po’ timidamente – forse a causa del divario generazionale. Poi capisco che il pubblico freme, sempre più impaziente: vuol sapere esattamente come si dice coglione e come si pronuncia, e c’è perfino chi – ex prof di spagnolo, almeno credo – si addentra nella comparazione con l’idioma iberico. Una babele di peni, vagine, testicoli, prostitute e chi più ne ha più ne metta. Insomma, la frittata è fatta.
Immaginate perciò l’imbarazzo del vostro umile e affezionatissimo insegnante: rigorosamente in piedi, spalle alla lavagna e in mano pennarello e cimosa (non è proprio una cimosa, ma vabbè, rende l’idea), costretto – causa pronunce esilaranti – a scrivere le parole una per una, con tanto di accento sottolineato. Ed è in quell’istante che accade qualcosa di assolutamente imprevisto: mentre scrivi bello in grande TESTA DI CAZZO (con tanto di accento sulla a di cazzo) provi una sensazione strana. È come se la distanza spazio-temporale risultasse improvvisamente annullata. Malgrado gli oltre mille chilometri che ti separano dalla tua città natale e gli oltre vent’anni trascorsi dall’epoca delle elementari, ti ritrovi a stendere un bel VAFFANCULO (con accento sulla u, mi raccomando), come se la lavagna fosse diventata di colpo – chessò – la porta del cesso della scuola. Te ne accorgi dalla fretta di cancellare le scritte, nonostante ciò, in realtà, non presenti alcun rischio: per gli studenti quelle parole non rappresentano granché (hanno afferrato il significato, ma non la catartica musicalità insita nel pronunciarle), per la bidella addirittura anche meno, dato che non studia italiano. Quello che a loro manca, cioè, è l’infantile fascino del divieto. Di conseguenza, incitato dai sessantenni ululanti di gioia – ad eccezione di una signora timorata di dio che finge di scandalizzarsi – puoi dar sfogo all’incontrollabile pulsione di scrivere qualsiasi cosa ti venga in mente. Sei ritornato ai tuoi dieci anni, sei di nuovo a casa. La parolaccia è uno stargate.
Quando, infine, credi di aver soddisfatto ogni sorta di curiosità – comprese, ehm, spiegazioni anatomiche piuttosto dettagliate che per fortuna non sfociano in traduzioni di pratiche sessuali vere e proprie – sei convinto di attraversare la porta dall’altra parte e che stai tornando al 2012, all’Abruzzo ed al contegno che il tuo ruolo di insegnante ti impone. Eppure, come detto in precedenza, le insidie sono sempre dietro l’angolo: inoltre se c’è un caso in cui esiste il tanto decantato effetto domino, bè eccovelo qua. Un attimo prima di riabbracciare i confetti di Sulmona una studentessa, dalle lontani origini italiane, si fa tutta seria e domanda un chiarimento. Si tratta del significato di un’espressione che “pronunciava sempre mia nonna”. “Di dov’era tua nonna?” “Vicino a Piacenza” Ah ecco – pensi tu, povero ingenuo che non sei altro – l'antica cultura contadina dell’Emilia. “E che cosa diceva tua nonna?”. Questo (perdipiù con accento francese).
A quel punto cala il sipario. E cominciano gli applausi

mercoledì 22 dicembre 2010

Giù Le Mani Da Angelino!

Carissimi utenti, cittadini, avventori. La Tana del Grillo ha appreso questa mattina la drammatica notizia dell'ignobile pestaggio di cui è stato vittima Angelino Lai. Per quei pochi che non conoscono Angelino (dove cazzo vivete, su Marte?): trattasi del titolare del Bar Grandi, nonché sponsor ufficiale (mica lo sponsor tarocco) della Tana, dell'Atletico Tana di Grillo, dei Pizzinni e di gantu vinné. Un vero capobranco, insomma. Ebbene, carissimi: avantieri notte, pare verso le due del manzano, Angelino è stato aggredito e rapinato sotto casa. Gli hanno sottratto l'incasso che aveva con sé (mille euro) e lo hanno conciato per le feste. Una vergogna, con la V maiuscola. Non abbiamo ancora letto La Nuova, ma si narra di costole fratturate e lesioni varie. Cazzu, verrebbe da dire, se non fossimo ancora scottati dalla vicenda. Promettiamo, se possibile, succulenti retroscena e notizie di prima mano. Nel frattempo, invitiamo VOI (utenti, cittadini, avventori) ad aderire alla campagna "Giù le mani da Angelino!", indetta da La Tana del Grillo a partire da abà: commentate questo post, votate nel sondaggio che comparirà fra qualche minuto, fate sentire ad Angelino tutta la vostra solidarietà. Perché una cosa del genere non deve più accadere. Perché vogliamo che le nostre strade siano di nuovo sicure. Che i nostri figli possano scorrazzare e rompere i coglioni ai vicini senza preoccuparsi delle conseguenze. Perché Angelino non si tocca. E boh.

lunedì 6 settembre 2010

Fai Lu Piazzeri A Signora Ausilia!

E facciamoglielo questo piacere. E' ciò che pensano i milioni di votanti che hanno gremito lo scioccante sondaggio che vedete proprio qui in basso. Signora Ausilia è stata addirittura preferita al Booster, cosa che ha creato autentico sconforto fra i duri e puri della Ziddai, convinti che la propria esistenza consista quasi esclusivamente nel farsi Corso Vico ad una ruota. Ah, beata gioventù cazz! Da ora in poi, quindi, tutti predisposti a fare il famoso piacere. Mi raccomando, gente. E' questione di buona creanza. Nel dettaglio:

Oh Salvatò tu cosa preferisci fra?
  1. Un razzo che ti porta sulla luna 0 (0%)
  2. Un peschereccio 1 (6%)
  3. Il Booster 6 (37%)
  4. Una tromba 1 (6%)
  5. Una videocassetta 0 (0%)
  6. Signora Ausilia 7 (43%)
  7. Le melanzane alla parmigiana 1 (6%)
  8. Una mongolfiera 0 (0%)
PS: La Tana del Grillo si scusa per l'inconveniente occorso nella giornata di ieri. Causa ignominioso momento di sbadatezza non provocato neppure dall'ingestione di alcool, il post relativo al precedente sondaggio stravinto dall'anticiclone delle Azzorre è finito nella tazza del cesso ed è stata tirata per sbaglio la catena. Domandiamo perdono per il disguido, ben sapendo che non ve ne frega comunque un cazzo.

giovedì 5 agosto 2010

Il Blog Che Spacca Il Culo A Facebook

Ebbene sì, gente. Come anticipato qualche chiaro di luna fa, La Tana del Grillo è sbarcata sul famoso social network. Il merito va ad un nostro affezionatissimo utente che ha deciso fin da tempi non sospetti di onorare il blog più amato dalle casalinghe di Voghera con una pagina facebook tutta sua. Tutta assaggiata. Alla fine, dopo mesi di sforzi e di richieste non esaudite, il suo sogno si è avverato. Per poterne usufruire cliccate qui. Prendete e godetene tutti.

sabato 29 maggio 2010

Mr. Wayne And Mr. Freddie

Hey hey hey! Guardate un po' che cosa si trova in rete, di sabato manzano. Per tutti quelli, poi, che non dovessero resistere alla tentazione: vi risparmio la fatica. Baci.

venerdì 16 aprile 2010

KittehRoulette!



Vi siete già stufati di Chatroulette? Ne eravamo sicuri. Provate allora a strusciarvi da queste parti. Magari va un po' meglio. Fino al prossimo giro, almeno. Ah, insaziabili!

sabato 19 dicembre 2009

Dalle Alpi Alle Piramidi

Diamo il benvenuto ai compagni alieni, gente. La Tana del Grillo, da sempre, combatte in prima linea a favore delle minoranze etniche. Ah, sempre in tema di piramidi, ma decisamente ad altre latitudini, buttate un occhio qua...

sabato 7 novembre 2009

Travolti Da Un Insolito Destino



Lo so che come post non è particolarmente sostanzioso ma - insomma - è sabato pomeriggio. E non ridete delle disgrazie altrui, per favore. Ho detto di non ridere. Oh. Per la cronaca, 1-1 al triplice fischio finale.